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Parrocchia Mater Dei.
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Il messaggio del Parroco per il Natale 2016.

NATALE CON I TUOI

 

Siamo a Natale. Il presepio e la liturgia ci ricordano che Gesù “è venuto ad abitare in mezzo a noi”.

Il clima del Natale suscita il calore degli affetti familiari e il desiderio di unione con le persone che fan parte della nostra vita.

“Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”. Vale ancora questo detto popolare nella vita attuale di grande mobilità e molteplicità di relazioni? Chi sono “i tuoi”, “i miei”?

“Natale con i tuoi” ha per me, prete e religioso, un significato e una realizzazione particolari. Infatti, la mia famiglia non è più solo quella di origine, allargata e anche allentata dallo scorrere del tempo, e nemmeno una nuova famiglia in cui dire “mio” e “mia” a persone concrete con quel vincolo affettivo che solo il matrimonio e la paternità/maternità possono dare.

Noi preti e religiosi siamo chiamati a vivere e servire in luoghi e comunità diverse. Ogni cambio è un rinascere - figlio e padre contemporaneamente - in una nuova famiglia. Siccome Gesù “è venuto ad abitare in mezzo a noi”, ovunque c’è un Tabernacolo e dei fratelli e sorelle. E così scatta l’effetto famiglia.

Fino a giugno di quest’anno mi era “famiglia” la Congregazione intera. Da una parte all’altra del mondo orionino mi chiamavano “padre”, cercando in me qualcosa di Don Orione. Questa famiglia ampia continua, ma celebro quest’anno il primo Natale come parroco nella Parrocchia “Mater Dei” di Monte Mario, a Roma. I parrocchiani sono la mia nuova famiglia: è Gesù a renderci familiari gli uni gli altri. Da qui vengono altri sentimenti e consuetudini di vita.

Proprio perché ho cambiato famiglia avverto ancora di più quanto sia importante e determinante Gesù, il figlio di Dio.

Anche lui è venuto tra noi a cercare famiglia. Volle fare “Natale con i suoi”. Il Natale che celebriamo è il suo. Troverà spazio a casa nostra e nei nostri affetti?

Come gli accadde più di duemila anni fa, incontra ancora oggi tante difficoltà e ostacoli per venire nel nostro mondo. Anche oggi c’è chi resta indifferente, o addirittura, rifiuta “il Natale di Gesù” e, così, rifiuta anche “il Natale dell’uomo”.

Saremo tra quelli che lo aiuteranno a trovare casa in mezzo a gente che vive chiusure e discriminazione, guerre e violenze, odio ed egoismo, sopraffazioni e ingiustizie?

“Natale con i tuoi”. C’è famiglia dove c’è Gesù.

I ragazzi del catechismo della mia parrocchia hanno preparato il Natale con questi messaggi: “Svegliatevi”, “Preparate la casa”, “Fatevi belli”, “Preparate la culla” e infine “Viene ad abitare in mezzo a noi”.

Diamo casa a Gesù e faremo Natale in famiglia.

Il Signore cerca casa e ci dà casa. Noi gli siamo cari. Tutti, tutti, tutti.

Buon Natale ai piccoli e agli anziani, a chi è rimasto orfano o vedovo, a chi vivrà un Natale un po’ triste per la perdita di una persona cara o per la solitudine.

Buon Natale a chi soffre nell’anima o nel corpo, a chi guarda al futuro con preoccupazione e timore.

Buon Natale a tutti i confratelli, consorelle e laici della Famiglia Orionina chiamati a “seminare e arare Cristo nel mondo”.

Buon Natale a Papa Francesco e a tutti i Vescovi e Sacerdoti che rendono amica e accogliente la casa di Dio, la Chiesa.

Buon Natale ai miei parrocchiani, a quelli che vengono in chiesa e a quelli che ne restano fuori, per tutti viene Gesù.

Sia un Buon Natale per tutti e ci introduca a un nuovo Anno 2017 nella speranza.

Che la tua benedizione, o Gesù Bambino, discenda abbondantissima e infiammi sempre più di fervore gli spiriti. Cari amici e fratelli in Gesù Cristo, Buon Natale e felice anno nuovo!”.

Don Flavio Peloso

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