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Parrocchia Mater Dei.
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Ricordo di San Valentino, del 3° secolo, e di sanvalentino, la festa commerciale di oggi.

Povero sanvalentino!

E mi riferisco alla festa commerciale e non a San Valentino, vescovo di Terni, vissuto nel III secolo, il quale tra le tante incombenze del suo ministero pare aiutasse anche i giovani poveri a sposarsi e a mettere su famiglia. L’idea di pregarlo a tale scopo, unendo un gesto di gentilezza e di affetto verso chi si ama, sarebbe anche buona. Ma, caduto nelle mani di mammona, povero sanvalentino!

Al 15 di febbraio, nell'antichità romana c'era la festa pagana dei Lupercalia, con riti e festeggiamenti a Luperco, dio della fertilità, apertamente in contrasto con la morale e l'idea di amore dei cristiani. Nel neo paganesimo attuale, l'idolo è il Denaro e i riti sono commerciali. Il sanvalentino del 14 febbraio è divenuta una festa “di precetto” del calendario commerciale, preparata con grande dispiegamento di annunci, di manifesti, oggettistica nei negozi, riti e catechesi convincenti.
Si potrebbe anche prendere sanvalentino con un sorriso e un po’ di ironia, tanto è un gioco… Il peggio è che tutto questo crea mentalità e costume: “l’amore è possesso, consumo”, e non solo delle cose ma anche delle persone.
Alla persona che si alimenta di “relazioni” vengono invece contrabbandate per amore “cose”. Con la benedizione, i riti pubblici e le candele rosse accese a sanvalentino.

Questo stravolgimento dell’amore si manifesta poi come incapacità di amare e di essere amati, come insofferenza del sacrificio e della rinuncia nell’incontro con l’altro? Ne derivano solitudine e aggressività.
La relazione chiede pazienza, e questa non è più una virtù: tutto e subito.
La relazione comporta sopportazione, e questa è svalutata a sottomissione avvilente: al minimo sgarbo, alla più piccola contrarietà si rompe.
La relazione si nutre del metabolismo della rinuncia-offerta di sé, ma questo è contro il dogma dell’individualismo edonistico dominante.

Una persona senza relazioni può anche farcela, per un po’. Ma il bisogno resta. Se non si riprende, e presto, entra in apnea, in crisi di astinenza, cade nell’inedia e nell’inappetenza dell'amore che ha il suo sbocco patologico nell’anoressia. L’anoressia dell’anima.

San Valentino prega per noi!

 

* Nell'immagine è raffigurato San Valentino che diede una rosa a due fidanzati che stavano litigando, dicendo di tenerla in mano, insieme, per un po'. Si riconciliarono.

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