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Parrocchia Mater Dei.
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Cosa sappiamo della conclusione della vita terrena di Maria? Concluse la sua vita con la "dormizione" o con l'"assunzione"? Cosa insegna la Chiesa?

“Maria, terminato il corso della vita terrena,

fu ASSUNTA alla gloria celeste in anima e corpo”.

 

La solenne definizione del dogma fu decretata da Papa Pio XII, il 1° novembre 1950 con queste parole: “pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.

Il privilegio della corporea assunzione al cielo della vergine Madre di Dio Maria”, spiega il documento di Pio XII Munificentissimus Deus (1 novembre 1950) risplendette di nuovo fulgore fin da quando il nostro predecessore Pio IX, d'immortale memoria, definì solennemente il dogma della immacolata concezione dell'augusta Madre di Dio. Questi due privilegi infatti sono strettamente connessi tra loro”.

 

La conclusione della vita terrena di Maria.

Gli ultimi anni di Maria sulla terra – quelli che intercorsero tra la Pentecoste e l’Assunzione –, sono rimasti avvolti in una nebbia tanto spessa che quasi non è possibile penetrarli con lo sguardo e ancor meno indovinarli. La Scrittura tace e solo alcune tradizioni orali congiungono questo tempo alle testimonianze scritte successive.

Senza alcun dubbio, Maria visse accanto a san Giovanni, poiché era stata affidata alle sue cure filiali da Gesù, in croce. E san Giovanni, negli anni che seguirono la Pentecoste, dimorò abitualmente a Gerusalemme; là lo troviamo sempre accanto a san Pietro. All’epoca del viaggio di san Paolo, alla vigilia del Concilio di Gerusalemme, verso l’anno 50 (cfr. At 15, 1-34), Giovanni è considerato una delle colonne della Chiesa ( Gal 2, 9). Se Maria dimorava ancora accanto a lui, doveva avere circa 70 anni, come affermano alcune tradizioni: l’età che la Sacra Scrittura stima come la maturità della vita umana (cfr. Sal  89, 10).

Gli scritti dei Padri della Chiesa, soprattutto a partire dal IV e V secolo, riferiscono alcuni dettagli sulla Dormizione e Assunzione di Maria, basati su alcuni racconti che rimontano al II secolo.

Il primo scritto attendibile che narra dell’Assunzione di Maria Vergine in Cielo, come la tradizione fino ad allora aveva tramandato oralmente, reca la firma del Vescovo san Gregorio di Tours ( 538 ca.- 594): «Quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso».

 

La dormizione o l’assunzione di Maria?

Nei libri liturgici, è riportata la festa sia della Dormizione sia dell'Assunzione di santa Maria. L'assunzione corporea di Maria è collegata non solo con la sua dignità di Madre di Dio ma anche con altri suoi privilegi, soprattutto quello della concezione immacolata, cioè senza il peccato originale, “a causa del quale è entrata nel mondo la morte” (Rm 5, 12). Oggetto della festa antichissima dell’assunzione non era soltanto l'incorruzione del corpo esanime della beata vergine Maria, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste «glorificazione», a somiglianza del suo unigenito Gesù Cristo.

Qual è la differenza tra “assunzione” e “dormizione”?

La differenza principale tra Dormizione, celebrata nella liturgia orientale, e Assunzione, celebrata nel rito romano, è che l’Assunzione non implica necessariamente la morte, ma neppure la esclude.  

Papa Pio XII non volle chiarire se la Vergine morì e risuscitò subito dopo, oppure, se andò direttamente in Cielo senza passare per il momento della morte. Oggi, come nei primi secoli della Chiesa, la maggior parte dei teologi pensano che anche Lei sia morta, ma che – come Cristo – la sua morte non fu un tributo al peccato – era l’Immacolata! –, ma avvenne perché somigliasse completamente a Gesù.

 

Il significato dell’assunzione per la Chiesa.

“L'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell'universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte”. (Conc. Vat. II, Lumen gentium 59).

La Vergine Assunta, leggiamo nel Messale romano, è “primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina”. Questo perché l'Assunzione di Maria è un'anticipazione della resurrezione della carne che, per tutti gli altri uomini, avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale.

 

 

DON ORIONE PARLA DELLA FESTA DI MARIA ASSUNTA IN CIELO

 

Don Orione alla cerimonia di vestizione religiosa di 12 Piccole Suore Missionarie della Carità, Tortona, 15 agosto 1930.

Quanto è mai bella la festa dell’Assunzione di Maria Santissima. Tutti i popoli, in tutti i paesi, dappertutto, si fa festa per onorare l’Assunzione di Maria. La Messa di oggi comincia così: “Esultiamo nel Signore mentre celebriamo la festa in onore di Maria SS.! Gaudeamus omnes in Domino”.

Voi sapete come, dall’alto della Croce, Gesù affidò la Sua SS. Madre ad uno dei suoi apostoli più cari, a Giovanni, per la sua vita per sua vita pura ed immacolata.

Giovanni prese la Madonna “in Domo sua”, nella casa sua. Gesù aveva detto a tutti: “andate, predicate il Vangelo e battezzate”, anche Giovanni, si mise a predicare e molte Chiese dell’Asia Minore sono frutto della predicazione e dei sudori apostolici di San Giovanni Evangelista. La Madonna lo seguì e stette molto tempo nella città di Efeso, tanto che alcuni sostengono che sia morta ad Efeso, mentre ora si ritiene indubbiamente che sia morta vicino a Gerusalemme.

La Vergine Maria, Madre di Gesù Cristo, Madre mia e Madre vostra, Madre di tutti i fedeli, fu sempre ai fianchi di San Giovanni e questi la circondò di tutte le cure che il cuore più tenero poteva prestare ad una Madre. Ma poi venne il momento del suo transito.

La Madonna era senza peccato; logicamente parlando non doveva morire, la morte penetrò nel mondo dopo il peccato. La Vergine, per privilegio singolarissimo, era stata preservata dal peccato anche originale, ma anche Gesù morì come uomo, e la Vergine SS., essendo chiamata ad essere corredentrice del genere umano, seguì sempre Gesù, lo vide agonizzare e morire, e anch’essa doveva morire. Il Signore tuttavia la risuscitò e vennero gli angeli per trasportarla Assunta in Cielo. E oggi la Chiesa, nella festa della Assunzione onora la Vergine SS. che venne risuscitata e portata nella gloria di Dio!

Non è ancora un dogma di fede l’Assunzione della Madonna. Dogma di fede è la Concezione Immacolata di Maria, dogma di fede è l’infallibilità del Papa; ma l’Assunzione di Maria non è dogma. Il Card. Baronio, figlio spirituale di S. Filippo Neri, diceva però che sarebbe temerario chi non credesse all’Assunzione della Vergine perché, fin dal 431, quando ad Efeso si proclamava il dogma della Divina Maternità di Maria, si faceva anche la festa dell’Assunzione della Madonna. Si chiamava con altro nome: la chiamavano “Dormitio Mariae”, il sonno di Maria, si chiamava il transito di Maria, con altri nomi diversi. La Chiesa, già dopo le prime persecuzioni dei cristiani, faceva la festa dell’Assunzione ed oggi la Chiesa e tutti i popoli celebrano il transito della Madonna che, dalla terra fu trapiantata, in Paradiso.

 

Don Orione, a Tortona, il 15 agosto 1939 in Santuario, prima della rinnovazione dei Voti religiosi dei chierici.

Per noi della Piccola Opera della Divina Provvidenza, oggi è una festa singolare e carissima, la festa che ci ricorda l’Assunzione della Vergine Santa a Dio. Gli antichi nostri fratelli cristiani chiamavano questa festa la “Dormizione”. Non volevano assomigliare la morte della Beata Vergine alla morte ordinaria di tutti. Il singolare passaggio da questa alla vita beata della Santissima Vergine era una “dormizione”. È un modo di dire molto dolce. Chiamavano questa morte di Maria la Dormizione di Maria.

Io ho sempre ricordato un’immagine antica veneranda della Dormizione di Maria, un’immagine greca, con una iscrizione in lingua greca, che si conservava nella mia famiglia e che poi passò ad una sorella di mia madre, che continuò a conservare quest’immagine come la cosa più preziosa; si teneva in casa con tanta devozione come nessun’altra cosa. Io allora non avevo ancora studiato greco. Ma poi, quando feci un po’ di Ginnasio e incominciai a studiare un po’ di greco, desideravo tornare a casa da Valdocco, in vacanza al paese, per leggere quella scritta che prima non potevo comprendere, ma che per me aveva un senso di mistero religioso. Ma, quando giunsi a casa, quel quadro non c’era più, perché per un piccolo incendio quel quadro era stato distrutto.

Attorno alla Beatissima Vergine, alla sua morte, c’erano gli Apostoli, come figli attorno alla propria madre e poi c'erano gli Angeli che la portavano in Cielo. I beati Apostoli, pieni di meraviglia, come nella Ascensione del Signore, erano rapiti dal dolore del distacco e dell’amore verso la Madonna, la Madre di Gesù e la loro Madre. Questa Festa, l’Assunzione, è la festa più antica della Madonna, anche presso i Greci Orientali fu sempre celebrata con solennità.

Anche nei nostri paesi celebriamo l’Assunzione di Maria con un trasporto e una gioia tutta singolare. Sono molte le Chiese dedicate all’Assunzione di Maria Santissima. Anche la nostra Cattedrale di Tortona è dedicata a Maria Assunta in Cielo. Oggi si può dire che in tutti i Paesi si festeggia l’Assunzione con processioni solenni. E anche noi Figli della Divina Provvidenza, abbiamo ragione di esultare e di inneggiare a Maria Santissima per la Suo gloria in Cielo.

In parecchie nostre Case si compiono oggi atti di vita religiosa. In questa notte, a ricordo della morte di San Stanislao Kostka, nella Casa del Noviziato, più di 100 cari nostri Chierici si sono consacrati al Signore. Più di 100 sono entrati nel Noviziato ed è stata una cerimonia così dolce.

 

UNA POESIA DI TRILUSSA

“Qann’ero ragazzino,
mamma mia me diceva:
Ricordati, fijolo,
quanno te senti veramente solo
tu prova a recità n’Ave Maria.
L’anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe’ magìa.
Ormai so’ vecchio, er tempo m’è volato;
da un pezzo s’è addormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l’ho mai scordato.
Come me sento veramente solo,
io prego la Madonna benedetta
e l’anima da sola pija er volo!”.

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