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Parrocchia Mater Dei.
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Nella foto: Collegio Santa Chiara, Tortona 11 gennaio 1998.
Autore: Alessandro Belano
Pubblicato in: Don Orione oggi, n. 6/2016



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La fotografia è stata scattata mercoledì 11 gennaio 1899, festa di Sant’Igino, nel cortile del Collegio Santa chiara. Un poco smarrito per tanto onore, don Luigi Orione è ritratto tra il suo Vescovo, mons. Igino Bandi (alla sua destra) e il neo–eletto Vescovo di Vigevano, mons. Pietro Berruti, venuti in visita al Collegio, in occasione dell’onomastico di mons. Bandi.

Tutto casa e Chiesa

di Alessandro Belano

Quanti sono? Nel contarli, sono arrivato a duecento, poi ho desistito. Chi sono? Sono i giovani convittori del Collegio Santa Chiara, aperto in Tortona da un altrettanto giovane chierico. La fotografia è stata scattata mercoledì 11 gennaio 1899, festa di Sant’Igino, nel cortile del vetusto edificio. L’occasione è nota. Un poco smarrito per tanto onore, don Luigi Orione è ritratto tra il suo Vescovo, mons. Igino Bandi (alla sua destra) e il neo–eletto Vescovo di Vigevano, mons. Pietro Berruti. I due sono venuti in visita al Collegio, in occasione dell’onomastico di mons. Bandi e sono stati sonoramente festeggiati dai giovani, già fin d’allora detti – non proprio con accenti di simpatia –  “orionini”. L’effetto d’insieme è grandioso. La scena è dominata dalla schiera degli alunni. Raggruppati e quasi accatastati, i giovani sono ritratti con i loro orgogliosi berretti, sui quali spiccano due lettere: D.P., ossia Divina Provvidenza. Galletti felici e spensierati che hanno trovato nel Collegio pane e istruzione e soprattutto un formidabile Maestro di vita.

Al centro, si stagliano i due Vescovi, le “colonne” della Chiesa, ma, in mezzo a essi, c’è lui, il giovane don Luigi Orione, di anni ventisei, direttore del Collegio. Lo sguardo è sereno, il volto luminoso. I suoi occhi sembrano fissare non un punto, una dimensione spaziale, ma un avvenimento futuro, un progetto in via di sviluppo. Tutto converge su di lui. Don Orione è il fulcro non soltanto geometrico, ma ideale. È l’anello di congiunzione tra la massa dei giovani e la comunità della Chiesa, rappresentata dalle due figure istituzionali, sedute accanto a lui, quasi a protezione e custodia. Quando pensiamo all’attività apostolica di don Orione siamo soliti immaginare un Fondatore maturo. Al contrario, egli fin da giovane chierico spese le sue energie nella fondazione di opere e attività. All’epoca della foto (gennaio 1899) egli aveva già aperto, oltre al Collegio Santa Chiara, la casa di Mornico Losana (1896) e stava per aprire quelle di Noto (1899) e Bagnorea (1901).

Quel folto numero di giovani rappresenta, emblematicamente, tutti “i figli del popolo”, ossia tutte le future istituzioni fondate da don Orione, mentre i due Vescovi sono i riferimenti imprenscindibili della sua azione carismatica. In questa singolare fotografia ritroviamo, condensato, l’essere e il fare del futuro Fondatore, la sua attività per le numerose istituzioni e il suo spirito ecclesiale. È il ritratto di un giovane sacerdote davvero promettente. Tutto casa e Chiesa.

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