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Parrocchia Mater Dei.
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Nella foto: Gesù sscaccia il demonio (Duccio di Buoninsegna)

Una breve catechesi basata sulla Parola di Dio e la Dottrina della Chiesa.

Il diavolo esiste.

Io parlo poco del Diavolo, perché non voglio farne réclame e creare curiosità più del dovuto. Ma ne tengo sempre conto.

La Chiesa, basandosi sulla Bibbia, insegna che all’inizio i diavoli erano angeli buoni, creati da Dio, ma che poi da sé stessi, per loro libera e irrevocabile scelta, si sono trasformati in malvagi, ribellandosi, rifiutando Dio e tutto e tutti quelli che sono di Dio.
L’apostolo Giovanni lo chiama “il principe di questo mondo” (Gv 12,31) e dice che «Il diavolo è peccatore fin dal principio» (1 Gv 3,8), e si oppone personalmente a Dio e al suo disegno di salvezza.
Anche nella vita di San Luigi Orione ci sono testimonianze sulla presenza del Demonio e della lotta contro di lui.

 

Quale potere ha il diavolo su di noi?

Per certi aspetti ha molto potere. Nella prima Lettera dello stesso Giovanni si legge: “Tutto il mondo giace nel potere del Maligno” (Gv 5,19), mentre San Paolo parla della nostra battaglia contro le potenze spirituali (cfr. Ef 6,10-17). E’ detto chiaramente che è a causa sua che il peccato e le sue conseguenze (malattie, sofferenze, cataclismi e soprattutto la morte) sono entrati nel mondo.

Il diavolo opera generalmente attraverso la tentazione e l’inganno; è mentitore e «padre della menzogna» (Gv 8,44). Ha il potere di ingannare, indurre all’errore, illudere.

Come Gesù è la Verità (cfr. Gv 8, 44), così il diavolo è il bugiardo per eccellenza e, come ha osservato Charles Baudelaire, l’astuzia più perfetta di Satana consiste nel persuaderci che non esiste.

Il diavolo ha un immenso potere di seduzione (se-ducere, portare con sé):

• ha sedotto Adamo ed Eva: di tutte le opere compiute dal diavolo “la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo ( אָדָם, Adam), a disobbedire a Dio” (CCC, 394);

• ha cercato di sedurre anche Cristo direttamente (cfr. Lc 4,1-13) o servendosi di Pietro

(cfr. Mt 16,23);

• cerca di sedurre i discepoli di Cristo.

La strategia che segue per ottenere questo risultato è di convincere l’uomo che una vita vissuta nella disobbedienza alla divina volontà è migliore di quella vissuta nell’obbedienza.

Inganna gli uomini persuadendoli che non hanno bisogno di Dio e che sono autosufficienti, senza bisogno della Grazia e della Salvezza.

Arriva a ingannare gli uomini diminuendo, anzi facendo scomparire il senso del peccato.

 

La potenza di Satana però non è infinita.

Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del Regno di Dio” (CCC , 395).

La sua azione, oltre che essere limitata, “è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma «noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio» (Rm 8,28)” (CCC, 395).

 

Come si vince il diavolo?

  1. Innanzitutto con una genuina vita di Fede, caratterizzata dalla fiducia nell’amore paterno e provvidente di Dio (cfr. Lc 12, 22-31) e dall’obbedienza alla sua volontà (cfr. Mt 6, 10), ad imitazione di Cristo Signore. Questo è lo scudo più sicuro. La più bella vittoria sull’influenza di Satana è la continua conversione della nostra vita a Dio sostenuta dal Sacramento della Confessione-Riconciliazione, mediante il quale Dio ci libera dai peccati, ci ridona la Sua amicizia, e ci corrobora con la sua grazia contro la quale nulla può il Maligno.
  2. Con una permanente vigilanza; «Vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1Pt 5,8).
  3. Accogliendo e testimoniando il Vangelo, sempre più, con la parola e con le opere. Con il Vangelo, non dobbiamo avere paura di parlare anche del demonio, e soprattutto della vittoria che Cristo ha già riportato su di esso e continua a riportare nella persona dei suoi fedeli.
  4. Lottando contro le sue seduzioni e tentazioni. “Tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta incominciata fin dall’origine del mondo, che durerà, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno. Inserito in questa battaglia, l’uomo deve combattere senza soste per poter restare unito al bene, né può conseguire la sua interiore unità se non a prezzo di grandi fatiche, con l’aiuto della grazia di Dio” (Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, n. 37, 2).
  5. Fuggendo, evitando il peccato, che “è un’offesa a Dio: «Contro di te, contro te solo ho peccato. Quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto» (Sal 51,6). Il peccato è una ribellione contro l’amore di Dio per noi e ci allontana da lui. Il peccato è amore di sé fino al disprezzo di Dio” (CCC,  1850). Nella Bibbia la parola “peccato” significa primariamente “fallire il bersaglio”, come chi scocca la freccia sbagliando clamorosamente il centro. Significa trasgredire, andare fuori strada, errare, separarsi da Dio, agire allontanandosi dal proprio bene.
  6. Utilizzando il discernimento. “Lo Spirito Santo ci porta a discernere tra la prova, necessaria alla crescita dell’uomo interiore in vista di una «virtù provata», e la tentazione, che conduce al peccato e alla morte. Dobbiamo anche distinguere tra «essere tentati» e «consentire» alla tentazione. Infine, il discernimento smaschera la menzogna della tentazione: apparentemente il suo oggetto è «buono, gradito agli occhi e desiderabile» (Gn 3,6), mentre, in realtà, il suo frutto è la morte” (CCC, 2847).
  7. Pregando. “Se infatti Dio è dalla nostra parte, chi sarà contro di noi?” (Rm 8,31). Lo stesso Signore, nella preghiera del Padre nostro, ci ha insegnato a chiedere a Dio Padre: ‘Liberaci dal male”. “Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli (il diavolo) è l’artefice o l’istigatore. In quest’ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l’umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell’attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell’umiltà della Fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha «potere sopra la morte e sopra gli inferi» (Ap 1,18), «colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente!» (Ap 1,8)” (CCC, 2854).
  8. Ricorrendo talvolta anche all’esorcismo, che è un’antica e particolare forma di preghiera che la Chiesa adopera contro il potere del diavolo. La forma semplice e ordinaria è quella in cui l’esorcismo viene praticato durante la celebrazione del Battesimo. Poi c’è l’esorcismo straordinario, attuato dal Vescovo o da un sacerdote incaricato, secondo un rito particolare, che mira a scacciare i demòni o a liberare dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa.

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