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Parrocchia Mater Dei.
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Nella foto: Gruppo di catechismo con il sussidio "Viviamo il Vangelo".

Indicazioni pedagogiche che stanno alla base del "Quaderno attivo" adottato per il catechismo in Parrocchia.

COME TRASMETTERE L'ESPERIENZA DI DIO?

INDICAZIONI PEDAGOGICHE

 

Condizione basilare del “fare catechismo” con il sussidio "Viviamo il Vangelo" (Ed. Città Nuova), adottato dalla Parrocchia "Mater Dei", è la centralità della relazione, perché Dio è relazione, il bambino comprende quello che è in relazione con lui.

I tre cardini metodologici dei sussidi “Viviamo il Vangelo”.

  1. SPERIMENTARE: aiutare i bambini a tradurre in azioni concrete quanto vanno apprendendo. I bambini di questa età, ancora molto abituati alle favole, e di questa generazione, molto abituata alle storie virtuali, rischiano di perdere il contatto con la realtà e con la verità religiosa. Per questo hanno bisogno di verificare, sperimentando, quanto viene detto loro dell’esperienza cristiana.
  2. INTERROGARE E INTERROGARSI: non si tratta solo di trasmettere contenuti, ma di far emergere attraverso le domande e il dialogo il mondo di esperienze e di domande che ogni bambino porta dentro di sé. Questo crea un ponte e un confronto con le sfide e la realtà della vita che cominciano a incontrare.
  3. STABILIRE RELAZIONI con la parrocchia, con i genitori e con la città: si tratta di far percepire la parrocchia come una grande famiglia in cui ci si incontra, ci si parla, si sta insieme condividendo quelle stesse esperienze conosciute al catechismo. A sua volta la parrocchia deve essere messa in relazione con il mondo dei genitori, delle famiglie e della città per non rimanere un mondo bello e di fiaba che poco ha a che fare con la vita che incontrano fuori.

Nei sussidi è fondamentale l’incontro con LA PAROLA DI DIO, come parola di vita, come parola vissuta e da vivere. Per questo in ogni unità il brano biblico è sintetizzato attraverso brevi motti che aiutano ad applicarlo alla nostra vita. Per questo vengono presentati fatti veri, cioè episodi realmente accaduti a bambini di tutto il mondo. Tutto ciò serve a stimolare ogni bambino a mettere in pratica la parola di Dio, come parola bella per la vita e forza trasformante delle proprie esperienze. Per questo con le proposte “Caro diario, ti racconto!” e “SperimentiAMO” si cerca di offrire al bambino la possibilità di vivere il motto-parola proposto e di raccontarlo.
 

Un altro pilastro educativo proposto nei sussidi è L’ARTE DI AMARE, indispensabile per comprendere Dio che è amore (Deus caritas… misericordia est).

Don Orione raccomandava: "Il ragazzo, diceva Lacordaire, è sempre di chi lo illumina e di chi lo ama. Ed è così. Il ragazzo ha bisogno di persuadersi che siamo interessati a fargli del bene, e che viviamo non per noi, ma per lui. Egli deve comprendere che siamo pronti a fare per lui dei sacrifici, e a veramente sacrificarci per la sua salvezza.
Il ragazzo deve sentire attorno a sé un'atmosfera buona, un soffio caldo d'affetto puro e santo, di fede e di carità cristiana. Se non c'è questo soffio caldo di Dio, se non sentirà amore sincero per lui, non ne faremo nulla. Se invece ci amerà e ci stimerà, lo condurremo a Dio, alla Chiesa, lo condurremo dove vorremo
".

Sei espressioni evangeliche definiscono l’arte di amare:

  1. Amare tutti, non a parole, ma con fatti concreti.
  2. Amare per primi, senza aspettare cioè che siano gli altri a fare il primo passo.
  3. Amare Gesù nell’altro, vedere lui in ogni persona che incontriamo, perché egli ritiene fatto a sé quanto facciamo ad ogni prossimo.
  4. Amare l’altro come sé stessi, accogliere l’altro mettendosi “nei suoi panni”, ascoltando quanto racconta, condividendo quanto egli vive, le sue gioie e i suoi dolori.
  5. Amarsi a vicenda, vivere in modo che l’amore diventi reciproco e fare a gara per tenerlo vivo.
  6. Amare i nemici, con la stessa misura usata da Gesù verso i suoi persecutori.

Questa arte di amare costituisce il clima e la metodologia dei sussidi del catechismo. Viviamola innanzitutto noi catechisti. Solo così coinvolgeremo anche i bambini nel fare altrettanto e, nella comunione, sperimenteremo la presenza di Gesù in mezzo a noi: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20).

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