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Parrocchia Mater Dei.
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2 settembre 2021. Il Cardinale Vicario, Angelo De Donatis, ha inviato una lettera annunciando l'incontro pastorale con Papa Francesco il 18 settembre prossimo e le prospettive per l'anno pastorale che inizia.

Qualche riflessione sull’anno pastorale che comincia.

Sono convinto che quest’anno rappresenterà una svolta, una possibilità straordinaria di crescita per tutti noi, per tutta la nostra Chiesa diocesana. L’esperienza vissuta a Fatima, nel pellegrinaggio diocesano, è stata una conferma, come un sigillo, di questa percezione. Racchiudo il mio pensiero in tre parole che, come grandi pennellate, dipingono l’orizzonte di fondo dell’anno che ci apprestiamo a cominciare. Le collego al Vangelo di domenica prossima, 5 settembre, che è il Vangelo della guarigione del sordomuto.

La prima parola, di cui non dobbiamo avere timore, è la parola Sinodo. È una parola portatrice di una grande ricchezza di significato, di tradizione ecclesiale, e Papa Francesco ci aiuterà a comprenderla in tutta la sua portata. È una parola che richiama lo stile “proprio” della Chiesa: invita alla fraternità, al sostegno reciproco, a compiere insieme quei passi in avanti che ci permettono di raggiungere qualcosa o meglio Qualcuno che ci attira e che ci ispira. È una parola che, più che dire la straordinarietà di un tempo, sottolinea la grazia contenuta in ogni tempo della vita della Chiesa e che ci viene donata quando si cammina insieme. Nel Vangelo di domenica sono gli altri che portano il sordomuto da Gesù e che lo pregano di guarirlo. Il Signore non ci salva mai da soli, sottolinea spesso Papa Francesco; per questo chi non cammina in maniera sinodale non va molto lontano.

L’altra parola è ascolto. Abbiamo camminato due anni, il lungo tempo della pandemia, cercando di ascoltare il grido della città, approfittando della riduzione delle attività per aprire le orecchie sulle vite degli altri, con un atteggiamento positivo, di accoglienza e di amicizia. Sì, il Signore doveva forzare qualcosa in noi, la nostra sordità, la tendenza a chiuderci rispetto a tutto quello che non è la nostra stessa voce, le nostre stesse parole. Ve lo dico con la fermezza del Signore, come per forzarvi: la Chiesa che non sa ascoltare le storie degli uomini e le donne del suo tempo, che non è capace di intercettarne i sogni, le sofferenze, le domande, le malattie, ma soprattutto l’opera di Dio in loro, è una Chiesa sorda. Non andrà molto lontano. Ridirà in maniera ossessiva parole che non parlano più, farà riferimento a vissuti che nessuno più vive. L’ascolto invece apre la finestra al vento dello Spirito Santo; le dita di Gesù sulle nostre orecchie chiuse sbloccano la via attraverso la quale il Signore ringiovanisce e rinnova la sua Chiesa.

Infine la parola kerigma, che è l’incontro vivo con il Signore Risorto. Tutto ciò che la Chiesa fa e dice ha senso solo se è al servizio di questo incontro. Anche farsi prossimi all’altro per accoglierlo e volergli bene, come faceva il Signore, è kerigma in atto, è dare volto, mani e gambe al Signore che vuole far sperimentare il suo amore ai suoi fratelli. L’uomo del Vangelo è sordo ed è muto, meglio “balbetta”. Ha bisogno che il Signore sciolga i nodi che sono in Lui, e che lo guarisca con l’acqua viva della sua Parola (la saliva).  Sono convinto che, se quest’anno sapremo camminare insieme in maniera sinodale, in ascolto della Parola e delle vite degli altri, il Signore ci donerà nuovo entusiasmo per l’evangelizzazione, ci aprirà per il futuro nuove prospettive e nuove piste: “Effatà, apriti! Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua Parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre”.

Carissimi, vorrei segnalarvi altri due appuntamenti:

  • Nelle settimane immediatamente successive all’incontro del 18 settembre incontrerò voi sacerdoti nei settori, in una data e in luogo che vi saranno comunicati a breve dai vostri vescovi ausiliari. Mi piacerebbe che condividessimo, commentandole insieme, le linee del cammino di quest’anno, sempre tenendo conto che non si tratta di fare tante cose ma solo quelle che lasciano davvero il segno in noi e nella vita della nostra comunità, che spingono a compiere i passaggi e le traversate a cui ci chiama il Signore.
  • Infine l’apertura del Sinodo di Roma e della Chiesa mondiale, che verrà celebrata da Papa Francesco nella mattina di domenica 10 ottobre nella Basilica di San Pietro.  Sarà possibile partecipare ai parroci e ai viceparroci e a due persone per parrocchia.

Con affetto vi saluto e vi benedico in attesa di incontrarvi.

Angelo Card. De Donatis

Vicario Generale di Sua Santità

per la Diocesi di Roma

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