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Parrocchia Mater Dei.
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Nella foto: Don Flavio Peloso parla ai giovani di Don Orione e la Shoah a Pontecurone (Alessandria).

Il Parroco ne parla ai giovani delle Scuole superiori di Tortona e Pontecurone. Pontecurone, 25 gennaio 2019.

DON ORIONE E LA SHOAH: questo è il titolo di un Convegno nel quale sono state presentate tante notizie e materiale storico inedito riguardante l'aiuto dato da Don Orione e dagli Orionini agli ebrei perseguitati nel periodo 1938-1944.

Il Parlamento italiano, con la legge n° 211, del 20 luglio 2000, stabilì “il giorno 27 gennaio, ‘Giorno della Memoria’, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali… e coloro che si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

L’Associazione “Il paese di Don Orione", in collaborazione con la Congregazione, ha organizzato il Convegno “Don Orione e la Shoah”. Nella mattinata del 25 gennaio 2019, al Convegno erano presenti circa 200 giovani delle scuole superiori di Tortona e Pontecurone e una sessantina di adulti. Tutti molto attenti e interessati. Sono intervenuti tre relatori: la pros.sa Maria Grazia Milani, don Flavio Peloso FDP, e suor Maria Alicja Kedziora PSMC, con il coordinamento della prof. Marialuisa Ricotti.
I noti e drammatici fatti del periodo dal 1938 al 1944 sono stati presentati “dal basso”, dalla parte di umili protagonisti, e “dal cuore”, cioè dal punto di vista della solidarietà e della carità.

Fare memoria di quella fosca e inumana pagina del XX secolo, della Shoah – ha detto don Flavio Peloso – e degli opposti odi fratricidi e, contemporaneamente, della solidarietà salvatrice è una terapia preventiva contro il virus dell’intolleranza e della esclusione sempre attivo e contagioso. È un virus che prima si annida nel cuore dell’uomo e poi si sviluppa come egoismo sociale, culturale e politico.
Nel Giorno della memoria è indispensabile presentare anche quelle persone ed esperienze che hanno costituito piccole ma potenti luci di solidarietà umana, di ragionevolezza e di carità. Nella mattinata di studio abbiamo avuto modo di presentare storicamente quelle che vengono dal mondo orionino. Una sorpresa per tutti, per valore e per quantità.
Credo che il contrasto tra tenebre e luci, tra odio omicida e fraternità salvatrice, possa educare a quella quotidianità della responsabilità, personale e civile, nella lotta tra bene e male, tra vita e morte, un duello vinto dal Cristo ma ancora aperto nella storia
”.

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